martedì 7 marzo 2017

8 marzo 2017: quel piatto di pasta

QUEL PIATTO DI PASTA


La lettera pubblicata, alcuni giorni fa, su Repubblica è l’occasione per soffermarci a riflettere sul perpetuarsi che quel codice di comportamento - di cui parla Eleonora nella sua lettera – così aderente ai gesti quotidiani che continuiamo a perpetuare. Eccone uno stralcio.

Molte volte mi era capitato di sentire racconti di nonne o di madri che cominciavano a servire a tavola dal capofamiglia: il boccone migliore al padre, poi ai figli maschi, poi alle femmine, ultima la madre, del resto a far la spola con la cucina. Un codice con un sotto-testo che anche il più piccolo di casa, a tre anni, riconosce e capisce, racconta Concita. Non avrei mai pensato di sentirlo ancora e invece ecco Eleonora, che scrive: “Chiediamocelo. Che tipo di donne e uomini stiamo crescendo noi, proprio adesso? Non stiamo forse continuando a trattare diversamente maschi da femmine nelle libertà, nei doveri? A casa mia, dice Eleonora, a tavola funzionava così e lo vedo accadere ancora oggi, dove vivo: la tradizione familiare. Se tornassi indietro afferrerei il piatto di pasta che mi spettava”.
Ecco, tornare indietro. Nel tempo non si può. Cambiare quel codice è un impegno per il futuro.
Forse — ci diciamo — sarebbe meglio pretendere il piatto negato, non accettare come se fosse normale quello che avanza.
E niente, se non avanza niente. Forse, ad avere le forze e a non sentirsi sole, sarebbe l'ora di dare battaglia per andarsi a prendere quel piatto.


In occasione della Festa della donna 2017 festeggiamo l’universo femminile in tutte le sue forme, ma poniamo anche l’accento sulle problematiche riguardanti le disparità di genere purtroppo ancora esistenti.

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