domenica 7 maggio 2017

Tesseramento PD 2017

GIORNATE TESSERAMENTO ANNO 2017



Carissime/i

Anche quest’anno si è avviata la campagna per il tesseramento PD.
Dobbiamo dedicare parte del nostro lavoro a consolidare strutturalmente la presenza territoriale in primo luogo attraverso il tesseramento.
Il circolo organizza le giornate per il TESSERAMENTO 2017 nei giorni

DOMENICA 14 MAGGIO 2016 dalle ore 9,00 alle ore 12,00
presso la sede Cgil in Piazza XXVI Aprile


Un cordiale saluto,
Il portavoce di Circolo

Mirella Picco

lunedì 24 aprile 2017

PRIMARIE 30 APRILE 2017

ISCRIVETEVI ENTRO LE ORE 12.00 DI GIOVEDÌ 27 APRILE 2017, AGEVOLERETE LE OPERAZIONI DI VOTO 


martedì 28 marzo 2017

RISULTATI DELLA
CONVENZIONE DI CIRCOLO


tenutasi Lunedì 27 Marzo 2017


alle ore 20.30 presso la sede Cgil in Piazza XXVI Aprile


Candidato
Lista
voti
ORLANDO ANDREA
UNIRE L’ITALIA, UNIRE IL PD
7
EMILIANO MICHELE
L’ITALIA E’ IL NOSTRO PARTITO
1
RENZI MATTEO
AVANTI, INSIEME
13
TOTALE VOTANTI
21


GRAZIE A TUTTI GLI ISCRITTI PER LA PARTECIPAZIONE

  

Il Portavoce del Circolo
Mirella Picco

giovedì 23 marzo 2017

GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA

22 Marzo: Giornata Mondiale dell'Acqua.




Bene prezioso, patrimonio comune. 
Non sprechiamola! 
Lasciare aperto il rubinetto per due minuti mentre ci si lava i denti comporta in media lo spreco di 32 litri d’acqua potabile al giorno. Pensiamoci!

martedì 7 marzo 2017

8 marzo 2017: quel piatto di pasta

QUEL PIATTO DI PASTA


La lettera pubblicata, alcuni giorni fa, su Repubblica è l’occasione per soffermarci a riflettere sul perpetuarsi che quel codice di comportamento - di cui parla Eleonora nella sua lettera – così aderente ai gesti quotidiani che continuiamo a perpetuare. Eccone uno stralcio.

Molte volte mi era capitato di sentire racconti di nonne o di madri che cominciavano a servire a tavola dal capofamiglia: il boccone migliore al padre, poi ai figli maschi, poi alle femmine, ultima la madre, del resto a far la spola con la cucina. Un codice con un sotto-testo che anche il più piccolo di casa, a tre anni, riconosce e capisce, racconta Concita. Non avrei mai pensato di sentirlo ancora e invece ecco Eleonora, che scrive: “Chiediamocelo. Che tipo di donne e uomini stiamo crescendo noi, proprio adesso? Non stiamo forse continuando a trattare diversamente maschi da femmine nelle libertà, nei doveri? A casa mia, dice Eleonora, a tavola funzionava così e lo vedo accadere ancora oggi, dove vivo: la tradizione familiare. Se tornassi indietro afferrerei il piatto di pasta che mi spettava”.
Ecco, tornare indietro. Nel tempo non si può. Cambiare quel codice è un impegno per il futuro.
Forse — ci diciamo — sarebbe meglio pretendere il piatto negato, non accettare come se fosse normale quello che avanza.
E niente, se non avanza niente. Forse, ad avere le forze e a non sentirsi sole, sarebbe l'ora di dare battaglia per andarsi a prendere quel piatto.


In occasione della Festa della donna 2017 festeggiamo l’universo femminile in tutte le sue forme, ma poniamo anche l’accento sulle problematiche riguardanti le disparità di genere purtroppo ancora esistenti.

giovedì 5 gennaio 2017

ANCHE I RE MAGI VENGONO DA LONTANO ...

Il mio vicino viene da lontano:
il viaggio e il lungo cammino dell’umanità

«La storia dell’umanità inizia con i piedi» scrisse nel 1964 André Leroi-Gourhan, antropologo tra i padri della preistoria moderna. Con buona pace dei sempre maggiori sostenitori delle radici, gli uomini camminano e si spostano, intraprendono un viaggio; e forse si complicano anche la vita. Probabilmente aveva ragione Pascal a dire che «l’infelicità degli uomini viene da una sola cosa, non sapersene stare in pace in una camera», ma a volte stare nella propria casa non si può.

Te lo impediscono la fame, la guerra, le calamità naturali.                                    
E allora si parte.              
          
Impronte di Laetoli (Tanzania)
Da una torrida depressione africana i nostri antenati sono partiti, in ondate diverse lontane nel tempo le une dalle altre, e pian piano hanno colonizzato l’intero pianeta.                                  
                                                                                                                                                                      

Questo racconto affascinante è però una storia d’incontri e di scambi, perché l’essenza di quella cosa che chiamiamo cultura è la comunicazione. Incontrandosi e scontrandosi gli esseri umani si sono costantemente scambiati idee, tecniche e geni, intrecciando sempre di più il loro essere biologico con quello  culturale.                                                                  

Questo lungo e prolungato scambio, culturale genetico, ci ha progressivamente reso più simili che diversi. Siamo una specie migrante, che ha piedi e non radici. 
Questo non vuol dire che dobbiamo dimenticare da dove veniamo anzi, quello che siamo o che  diventeremo è frutto proprio di quel cammino.

La lezione che ci viene dalla moderna genetica è che le razze non esistono, questo non significa però che non esista il razzismo.
Come dice Guido Barbujani «Le razze ce le siamo inventate, le abbiamo prese sul serio per secoli, ma adesso ne sappiamo abbastanza per lasciarle perdere».

Oggi sentiamo spesso parlare di migrazioni, soprattutto da quando l’Italia è divenuta meta di molti stranieri che fuggono dalla povertà dei loro paesi o da una guerra o semplicemente cercano un futuro migliore in Europa. Esattamente quello che hanno fatto milioni di italiani nei decenni passati quando furono costretti a emigrare in Belgio, Germania, Sati Uniti, Argentina, Brasile ecc.; in un solo secolo, tra il 1873 e il 1973, sono stati circa 26 milioni.

Nulla di nuovo sotto il sole, quindi; i processi di migrazione attuali non sono altro che il proseguimento di quel percorso che fin dagli arbori della propria storia gli esseri umani hanno intrapreso. I migranti di oggi si mettono in viaggio per trovare lavoro e condizioni di vita migliori. Fino a quando nell’intero pianeta non ci saranno risorse per assicurare a tutti un livello di vita decoroso, ci sarà sempre qualcuno che si metterà in cammino.

Questo lungo cammino durato millenni, continua qui e ora. Oggi il viaggio dell’umanità è interrotto da muri – di filo spinato o di mattoni - che stanno sorgendo ovunque in Europa.
Il muro è l’antitesi del viaggio, non è altro che una proiezione fisica del muro mentale che c’è in noi. Camilleri afferma «Stiamo imprigionando noi stessi, non stiamo tenendo lontano gli altri, imprigioniamo i nostri cervelli in quelli stessi muri eretti che crediamo una difesa. In un gesto simile c’è la cecità del futuro».

Il viaggio dunque non è da intendere solamente come movimento ma anche come significante, come metafora di vita, e la vita stessa è un fantastico e meraviglioso viaggio, all’interno di noi stessi, nell’incontro con l’altro …

Nel nostro tempo e nel Mediterraneo (Mare Nostrum), il viaggio che i migranti intraprendono, altro non è che il perpetuarsi dei viaggi celebri della letteratura: dal lungo viaggio di Ulisse che attraversa il Mediterraneo alla ricerca di Itaca, al percorso di Dante, viaggiatore a sua volta nella Divina Commedia - “Nel mezzo del cammin di nostra vita” è l’incipit che – attraverso i gironi dell’Inferno – dà inizio ad un cammino memorabile.

Nel nostro vicino di casa o nel vicino di banco dei nostri figli potremmo trovare, a ben guardare, una persona ricca di esperienze, maturate da un viaggio iniziato da lontano di cui il nostro incontro è solo un punto di quella lunga linea che è il cammino dell’umanità.
Allora riusciremo a comprendere che il significato del viaggio sta soprattutto nel suo percorso. 

L’odissea odierna di molti migranti termina negli abissi del canale di Sicilia (3.800 morti e dispersi a fine ottobre).

A ricordare e riflettere sul dramma dei migranti e delle morti in mare è il Museo Atlantico di Lanzarote, un museo di arte contemporanea sul fondo dell’oceano, situato a 14 metri di profondità, nelle acque cristalline dell’isola più nord-orientale dell’arcipelago delle Canarie, realizzato dall’artista Jason deCaires Taylor che ricorda “Il lavoro non è stato concepito come un omaggio o memoriale per le tante vite perdute, ma come un duro monito circa la responsabilità collettiva della comunità globale”.

Le prime sculture sono state depositate sul fondale oceanico lo scorso 31 gennaio e dal 25 febbraio l’area è aperta per immersioni e snorkeling.

The Raft of Lampedusa (La zattera di Lampedusa) 14m Museo Atlantico, Lanzarote, Spagna