Leggo, rileggo, penso – è una beffa, l'ennesima bufala che circola sul web – invece no, è
tutto vero!! Per chi non lo sapesse ancora, il sindaco, a corto d'idee innovative (ormai
quella della paura sugli immigrati è mutuata) e anche di concetti, adotta la tecnica di "chi la
spara più grossa". Riportiamo il testo del vergognoso e indegno cartello apparso alle porte
del Paese, sotto il nome appunto di Pontoglio, nella giornata di ieri:
"Paese a cultura occidentale e di profonda tradizione cristiana
chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene"
Caro sindaco ecco cosa ne pensiamo:
Quella cultura occidentale che Lei pensa essere un valore lo è anche quando nel passato è
stata bandiera di colonialismo? A cominciare dalle colonie spagnole e portoghesi passando
per l'Africa fino a raggiungere il Medio Oriente l'India e così via? Portando barbarie,
facendo scempio di ricchezze naturali e precursori odierni di quella strategia bellica volta a
sfruttare, ieri come oggi, a proprio vantaggio le rivalità presenti tra le tribù locali
frammentando una potenziale difesa contro l'invasore? Riuscendo spesso ad assoggettare
vasti territori impiegando ridotte risorse e armando popoli dichiarati "parte amica" quella
dell'opportunismo del momento?
Pensiamo ad un altro significato di cultura occidentale: pensiamo ad Atene, da sempre
considerata la culla della democrazia della civiltà occidentale, un lungo percorso che ci ha
portato all'età dei lumi appunto, noi veniamo da lì. La ragione, l'illuminazione che ci ha
fatto scoprire la laicità e la fraternità. Siamo figli dell'illuminismo: Sapere aude! Abbi il
coraggio di servirti della tua propria intelligenza! Tolleranza, Uguaglianza e Libertà questi
sono i valori universali che ancora oggi fanno da piedistallo alla nostra democrazia. Valori
che troviamo nella “Bibbia” laica: la Costituzione, art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità
sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione alcuna...”. L'essere credente, di
qualsiasi professione religiosa, è un valore aggiunto ma ben distinto e pure ha a che fare
con "la Misericordia del buon samaritano" che Francesco propone come formula per
l'Anno Santo: "Il Giubileo ci provoca a questa apertura" e ancora... “La nostra porta sia
sempre spalancata per non escludere nessuno”.. un buon cristiano, di profonda tradizione
dovrebbe esortare all'ascolto “perchè e' il segno dell'accoglienza che Dio stesso ci riserva"
Apriamo le porte! Lo chiede Papa Francesco.
L'argomento e' complesso e richiederebbe una presa di coscienza e una responsabilità del
tutto inadeguata o addirittura assente, e nei comportamenti, e nelle decisioni scellerate da
parte del primo cittadino che dovrebbe dare l'esempio ed essere preso ad esempio.
Non si possono strumentalizzare le persone e le paure per mero fine elettorale, per una
manciata di voti in più.
Ribadiamo la nostra ferma indignazione e nel contempo siamo certi che a questo registro
linguistico povero di pensiero che si riduce ad un "mi piace" cliccato sui social si
contrapponga una narrazione seria che induca a riflettere, ad interrogarsi ed anche un po'
a vergognarsi di essere dei sostenitori di queste "politiche di esclusione". Unita ad una
consapevolezza che le difficili sfide quotidiane vadano analizzate e approfondite con
serietà. Quella stessa serietà che mi ci ha portato a scrivere questa lettera aperta a tutti i
cittadini pontogliesi.
Il nostro gruppo che pure ha ambizioni di rappresentare la comunità, rovescia questo
modo di pensare e di agire: l'approccio nei confronti degli immigrati (stranieri, profughi o
richiedenti asilo che chiamar si voglia) deve essere inclusivo. Sempre, anche quando questo
voglia dire perdere voti e consenso. La fraternità (parola che ci fa sentire appartenenti alla
"cultura occidentale" di cui il sindaco ha menzionato) è una parola che sta dentro i valori di
cui ci facciamo portatori, non elettoralmente ma politicamente. Vale a dire in questo caso:
accoglienza ed inclusione sociale. Il tutto attraverso il rispetto delle regole che tengono
unite una società democratica. L'esclusione, il razzismo, la xenofobia e la
strumentalizzazione della paura che, in tempi di crisi economica ed intellettuale trova
terreno fertile, sono argomenti a cui noi non vogliamo volutamente rispondere con il
medesimo linguaggio.
Non dobbiamo vergognarci di essere pontogliesi (anche a dispetto dei cartelli affissi),
dobbiamo vergognarci dei comportamenti del sindaco e per il sindaco. Chi è forte con i
deboli porta dentro di sè la stessa debolezza.
Ci auguriamo e spero che altri cittadini condividano ed esprimano indignazione per questo
gesto deplorevole.
Benvenuto a bordo!
(Medici senza Frontiere)
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